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La Giordania in 5 giorni

5 giorni in Giordania sono pochi? Beh, sicuramente non farete in tempo a vedere tutto quello che offre questo Paese straordinario. Ma se avete a disposizione più di un weekend e meno di una settimana, vi posso assicurare che la Giordania è la meta perfetta per staccare la spina e immergersi in un mondo completamente diverso dal nostro. Noleggiando una macchina (o, se preferite, affidandovi a un driver), riuscirete a visitare i principali siti archeologici, a passare una notte sotto le stelle del deserto, a galleggiare nel Mar Morto e persino a fare un tuffo nel Mar Rosso. Seguitemi per scoprire come passare 5 giorni in Giordania strepitosi!

monastero, uno dei monumenti più belli della Giordania a Petra

Curiosità: l’espressione che sentirete più spesso in Giordania è “You are welcome!”, accompagnata da grandi sorrisi sinceri.

L’arrivo ad Amman, la capitale della Giordania

Siamo arrivati ad Amman tardi, verso le 21. Dopo la trafila burocratica, con la verifica dei passaporti e del Jordan Pass (che include il visto e l’ingresso al siti più importanti, tra cui Petra, ovviamente, ma anche Jerash e Wadi Rum, se vi interessa ricordatevi di acquistarlo prima della partenza), c’è una cosa importante che dovete fare, soprattutto se avete intenzione di noleggiare un’auto e avventurarvi per le strade giordane: comprare una sim locale. Noi abbiamo scelto quella con Orange, valida 10 giorni, con a disposizione 15 gb, pagata 15 jod. Vi do un’altra indicazione: non cambiate i soldi in aeroporto, le commissioni sono altissime! Accettano quasi ovunque le carte di credito, ma con il pagamento della commissione. Nei camp del deserto si può pagare solo in contanti, e non ci sono bancomat quindi assicuratevi di avere abbastanza JOD quando ci andrete.

Per la nostra prima notte ad Amman abbiamo scelto di dormire vicino all’aeroporto, evitando di finire nel caos della capitale dove comunque il giorno dopo non ci saremmo fermati. Abbiamo prenotato da Faraseen Apartments, comodo per recarci la mattina dopo a recuperare la macchina prenotata dall’Italia e per partire subito alla volta di Jerash, la prima tappa dei nostri 5 giorni in Giordania.

Tips 1

Faraseen Apartments: voto 8.5. L’appartamento era pulito, il proprietario si è da subito dimostrato gentile e disponibile. Ci ha cambiato i soldi (con un tasso vantaggioso), e nel giro di 45 minuti ci ha portato una buona cena in camera. Insomma, lo consiglio per una partenza di buon mattino o un arrivo in tarda serata.

Tips 2

Arena Rent a car: voto 5. Abbiamo prenotato tramite Discover Cars a un prezzo abbastanza conveniente. Ci hanno dato una macchina apparentemente nuova (ma con 130.000 km), che però ci ha dato qualche problema (una freccia che andava e  veniva, spie che si accendevano, galleggiante non proprio funzionante). Insomma, è andata così così!

macchina in giordania

Domanda più che lecita: è sicuro guidare in Giordania? Assolutamente sì. Le strade sono ben segnalate, le indicazioni sono anche in inglese e, utilizzando Google Maps, non abbiamo mai avuto problemi. Per evitare problemi abbiamo comunque stipulato l’assicurazione a protezione totale proposta da Discover Cars.

La visita di Jerash, uno dei siti più belli della Giordania

A Jerash si arriva in circa un’oretta da Amman. L’ingresso è incluso nel Jordan Pass, se volete potete ingaggiare una guida al visitor center. Noi abbiamo scelto di non farlo, ma ci eravamo ben documentati online e sulla guida. Siamo rimasti per circa 2 ore e mezza, nonostante il caldo si facesse sentire, ma ne è valsa davvero la pena. Il sito è bellissimo e ben conservato, un vero e proprio gioiello! Occhio ai venditori e altri personaggi che si autopropongono per farvi un servizio fotografico. Chiaramente non è solo gentilezza la loro, quindi se non avete intenzione di comprare nulla o di dare loro dei soldi dite no con fermezza da subito.

Jerash

La Strada dei Re

Una volta conclusa la visita di Jerash ci siamo messi in macchina per raggiungere Petra, la tappa più attesa dei 5 giorni in Giordania. Da Amman ci si può arrivare in 3 modi: con la Desert Highway, costeggiando il Mar Morto o percorrendo la Strada dei Re. Quest’ultima è sicuramente la più bella e panoramica: ci si impiega un po’ più di tempo, rispetto all’autostrada, ma sicuramente ne vale la pena. Da Amman, seguite le indicazioni per Madaba (dove se avete tempo potete ovviamente fermarvi, noi purtroppo ci abbiamo dovuto rinunciare) e da lì imboccate la strada numero 35. Ripercorrerete così l’antica strada che già i Nabatei utilizzavano nei loro commerci, tra canyon, rovine, castelli e piccoli agglomerati urbani che rivelano uno spaccato di quella che è la vita in Giordania al di fuori di Petra e Amman.

Il punto più bello si incontra quando la strada passa attraverso le gole del Wadi Mujib. C’è un punto panoramico dove ci si può fermare comodamente per fare foto e godere dello splendido panorama.

Il castello di Kerak

Abbiamo deciso di fare tappa al castello di Karak, una fortificazione risalente al 1142. L’ingresso è incluso nel Jordan Pass e vale davvero la pena fermarsi ed esplorare i sotterranei, le stanze che si succedono una dopo l’altra come se fosse un labirinto, immaginando i crociati e le battaglie con le truppe di Saladino.

 

 

Sua maestà Petra, la perla della Giordania

Tips 3: dove dormire a Petra?

Petra si trova a fianco del villaggio di Wadi Musa. Noi abbiamo dormito alla Jordan Guest House, ospiti di Shadi. La consiglio davvero a tutti, siamo stati benissimo! La guest house è pulita, le stanze sono accoglienti e quasi tutte offrono una vista super panoramica sul paese di Wadi Musa e le montagne che nascondono Petra. C’è una bella area comune, ed è possibile cenare, molto bene e a menù fisso. Se il clima lo permette si cena fuori, magari in compagnia degli altri ospiti. Noi abbiamo passato due serate bellissime chiacchierando con belgi, svizzeri, inglesi e abbiamo fatto anche la conoscenza di due ragazzi italiani che abbiamo rivisto qualche sera dopo a cena ad Amman. Il di più: c’è la birra! Costosa, ma c’è. Shadi organizza anche una escursione in jeep e dune baggy a pochi chilometri dalla guest house per vedere il tramonto, un’esperienza sicuramente divertente e che merita. Per arrivare al Visitor Center di Petra abbiamo preso la macchina, ci vogliono davvero pochi minuti, ma credo che a breve distanza ci sia anche la fermata di un bus.

Visitare Petra: serve una guida? Allora, ni. Petra si può visitare in maniera autonoma, potete ingaggiare una guida ufficiale al Visitor Center o pagare un beduino per farvi accompagnare nei punti più nascosti.

Noi abbiamo avuto la grande fortuna di visitare il sito con Cristina Cori, una ragazza di Roma che vive, per alcuni mesi all’anno, al villaggio beduino. Nei giorni della nostra permanenza in Giordania, Cristina era lì e insieme ci siamo arrampicati sulle rocce, seduti ai panorami, abbiamo goduto di viste meravigliose ascoltando da una voce competente la storia, antica e recente, di quella meraviglia. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì. Abbiamo imparato molto, abbiamo soddisfatto tante curiosità e passato una bellissima giornata. Alla fine, abbiamo percorso circa 25 km! Che Petra sia un sogno ad occhio aperti non devo certo dirlo io. L’unico consiglio che vi posso dare è di mettervi scarpe comode, uscire prestissimo al mattino e camminare, camminare, camminare, fermandovi ogni volta che lo desiderate per ammirare le rocce, la luce, per scattare una foto, per rilassarvi dopo una salita faticosa davanti a panorami unici, magari sorseggiando del tè. Non vi spaventate per le salite, o per il numero dei gradini da salire per arrivare al monastero. Prendetevi il vostro tempo, ad ogni obiettivo raggiunto sarete ampiamente ripagati! Fondamentali: cappello o turbante e crema solare! Se avete problemi di deambulazione, o siete stanchi, potete anche approfittare di uno dei tanti asinelli dei beduini che popolano il sito.

Monastero di Petra

Tappa al Wadi Rum

Dopo aver trascorso 2 notti a Wadi Musa ci siamo diretti al Wadi Rum, il deserto rosso. Se passate 5 giorni in Giordania dovete per forza includerlo nell’itinerario, prima o dopo la visita di Petra.

Tips 4 Come scegliere il camp dove alloggiare al Wadi Rum?

È davvero difficilissimo! Su booking ce ne sono a decine, tutti con buonissime recensioni. Alcuni nella tariffa includono la cena e la colazione, altri solo il pernottamento. Se non avete particolari pretese, sinceramente, uno vale l’altro, se invece preferite dormire in una bolla o volete una tenda con bagno privato, dovete fare attenzione nella selezione. Vi consiglio però di non prenotare tramite Booking. Individuate 4-5 camp che vi interessano e contattateli direttamente (hanno praticamente tutti un sito o una pagina Facebook e rispondono molto velocemente). Chiedete un preventivo per il pernottamento, la colazione, la cena, il pranzo e le escursioni che pensate di fare (e che organizzano tutti i camp), sicuramente vi verrà proposto un prezzo più conveniente. Poi da lì scegliete!

Noi abbiamo prenotato una tenda con bagno privato al Nael Zawaidah Camp, consigliato sul gruppo Facebook Amici della Giordania e da Cristina Cori. Avevo contattato 3-4 camp per un preventivo, poi abbiamo scelto questo. Ci siamo trovati molto bene. Siamo arrivati per l’ora di pranzo, abbiamo mangiato e siamo partiti subito dopo per un tour in Jeep di circa 5 ore, alla scoperta dei punti più belli e panoramici del deserto. Si viaggia su una jeep scoperta, in compagnia del sole e del vento (anche qui, non vi dimenticate un cappello o un turbante con cui proteggervi e la crema solare).

Tramonto al wads

Al ritorno, vi attendono un tè intorno al fuoco e la cena: si tratta dello zarb, un piatto beduino molto saporito a base di pollo e verdure che viene cotto per ore sotto la sabbia. Dopo cena si torna all’aperto, sotto le stelle, per chiacchiere e risate con gli altri ospiti e con i beduini del camp. Si spengono le luci, intorno il buio è totale. Si vede la via Lattea, chiaramente. Un tappeto di stelle. I beduini portano i materassi fuori, le coperte. Si sdraiano. Cala il silenzio. Un silenzio totale. Siamo rimasti lì per un po’, completamente rapiti da quei puntini luminosissimi che quasi ci avvolgevano. Poi abbiamo deciso di tornare nella nostra stanza, ma c’è anche la possibilità di dormire fuori, vicino al fuoco, o si può chiedere di uscire dal camp per andare a dormire sopra qualche duna, magari in un punto perfetto per vedere l’alba.

Ci siamo svegliati alle 6 meno un quarto, pronti per la passeggiata con i cammelli, ma soprattutto per vedere il sole che sorgeva dalla sabbia e dietro alle enormi rocce. Abbiamo raggiunto un gruppo di ragazzi, un beduino ci ha preparato il tè e ci ha offerto del pane speziato. Poco prima delle 8 siamo rientrati al camp per fare colazione e un’ora dopo eravamo pronti per la partenza, con gli occhi sempre più pieni di bellezza.

 

Mar Rosso e Mar Morto

Non potevamo non inserire nell’itinerario dei nostri 5 giorni in Giordania almeno mezza giornata di mare.

A nemmeno un’ora dal Wadi Rum c’è Aqaba. Allora perché non approfittarne per fare un tuffo nel mar Rosso? L’idea, devo confessare, ci è stata data da Shadi, che ci ha anche dato le coordinate per la spiaggia migliore per fare il bagno (eccole: 29°25’28.3″N 34°58’23.4″E). La spiaggia è larga, il mare trasparente, e già  a pochi metri dalla riva troverete tanti pesci colorati.

Da Aqaba la strada verso il mar Morto è dritta: impossibile sbagliarsi. Dopo km e km di deserto, dove anche incontrare una macchina è una rarità, eccolo che compare lì sulla sinistra. Il mar Morto non è facilmente accessibile. Ci sono due possibilità per fare il bagno: dormire in uno dei tanti resort che si trovano sulle sue rive al nord (o potete acquistare un ingresso, che include solitamente anche un pranzo e la possibilità di fermarvi qualche ora, usufruendo delle piscine), o fermarsi in una free beach.

Tips 5. La free beach

Noi abbiamo scelto di fermarci in una free beach, non avevamo abbastanza tempo per il resort. Se fate questa scelta, assicuratevi però la possibilità, subito dopo il bagno, di sciacquarvi con acqua dolce (magari portando con voi delle bottiglie di plastica piene d’acqua). Nella free beach dove ci siamo fermati, poco più a nord dell’ingresso del Wadi Mujib, un signore, a fianco del chiosco dove vendeva acqua, patatine e similari e anche i vasetti di fango, aveva attrezzato una doccia artigianale ma funzionale. Non potete non vederla, c’è un grande spiazzo dove sicuramente ci saranno altre macchine parcheggiate. Il signore è molto gentile, abbiamo acquistato i fanghi e gli ho lasciato una piccola mancia per la doccia, visto che mantiene pulita la spiaggia.

Fare il bagno nel mar Morto in Giordania è un’esperienza particolare e bellissima! Occhio ai cristalli di sale, non restate in acqua troppo tempo e soprattutto non bagnatevi gli occhi! Dopo un primo bagno, cospargetevi di fango, se lo avete. Tenetelo addosso una ventina di minuti, fino a che non lo sentite secco, poi rituffatevi per pulirvi. Infine, sciacquatevi con acqua dolce, la vostra pelle ringrazierà.

mar morto free

Il monte Nebo

Dopo il bagno nel Mar Morto avremmo voluto visitare Betania, il sito del Battesimo sul fiume Giordano, ma purtroppo si era ormai fatto tardi e la visita sarebbe stata troppo lunga, quindi a malincuore abbiamo dovuto rinunciare. Siamo andati direttamente al monte Nebo, lì dove Mosè, per la prima volta, vide la Terra Promessa. Ci sono dei bei mosaici, uno splendido panorama, ma ciò che colpisce davvero è l’atmosfera che si respira, una forte spiritualità e la consapevolezza di essere in uno dei luoghi che hanno fatto la nostra cultura e la nostra storia.

Una sera ad Amman

Siamo rientrati ad Amman stanchi ma felici: l’ultimo di questi 5 giorni in Giordania è stato bello intenso! Abbiamo organizzato una cena con i ragazzi che avevamo conosciuto alla Jordan Guest House. Siamo andati al Fakhrelding Restaurant, uno storico ristorante libanese dove abbiamo potuto assaggiare diverse specialità in un ambiente molto elegante. Se potete, scegliete un tavolo nel bellissimo giardino. Abbiamo fatto una breve passeggiata in Rainbow Street, il nostro hotel si trovava proprio lì dietro (Nomads hotel, pulito, con una buona colazione e in una posizione ottimale. Non mi ha entusiasmato ma tutto sommato mi sento di consigliarlo): mi è sembrata una strada molto viva, piena di gente e locali. Avrei voluto vedere anche il resto della città ma purtroppo siamo arrivati troppo tardi, e la mattina dopo alle 9 eravamo già sulla strada per l’aeroporto.

 

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